
Designer dei mezzi di trasporto al Dipartimento di Transportation design dell’IAAD
Designer dei mezzi di trasporto: il Dipartimento di Architettura della Carrozzeria dell’IAAD apre a Torino già nel 1978, primo in Italia. Oggi è intitolato alla memoria di Andrea Pininfarina, presidente fino al 2008 – prima della morte prematura – dell’azienda di carrozzerie di automobili che porta il suo nome.
È davvero azzeccata l’espressione “Architettura della Carrozzeria” per illustrare quanto il corso, attivo a Torino ormai da più di quarant’anni, possa venire incontro ai sogni e alle ambizioni professionali – e “artistiche”, sì… – di tanti ragazzi appassionati da sempre di automobili, motori, velocità, ma anche del lato “estetico” delle auto. Ragazzi e ragazze che hanno da sempre immaginato di poter “creare” nuovi modelli dell’oggetto della loro passione. E che per coltivare questo sogno possono raggiungere, neanche a dirlo, Torino, la capitale mondiale dell’automotive design.
“Immaginare” un veicolo: il lavoro dei designer dei mezzi di trasporto
Progettare un mezzo di trasporto, come è illustrato nella presentazione del Corso torinese di “Transportation design”, non vuol dire soltanto disegnare una “super car da salone”. La preparazione di un designer deve comprendere una conoscenza a tutto tondo del mercato di riferimento e della società che lo esprime. Insomma, è una formazione ad ampio raggio quella che è richiesta, accanto alla fantasia, al creatore di automobili. Per quanto riguarda gli aspetti più “pratici” di questo discorso, le conoscenze devono spaziare dalle innovazioni tecnologiche alle esigenze di marketing, fino alle nozioni sulla sostenibilità ambientale dei prodotti industriali.
Il piano di studi
È davvero vario e ricco il piano di studi previsto per il percorso di Transportation Design. La prima base è di storia e critica del design, e già ci accorgiamo che l’universo in cui ci si cala comprende conoscenze storiche e artistiche, insomma sfiora, per alcuni versi, una proposta di formazione umanistica. Più ci si addentra nelle competenze richieste, più questo aspetto ci appare concreto: abbiamo “Teoria della percezione”, “Psicologia della Forma”, oltre, ad esempio, a “Scienze e Tecnologie dei Materiali”… Insomma, si salta dalla filosofia alla psicologia, alla scienza. D’altronde l’automobile è un mezzo di trasporto, ma è anche qualcosa che ognuno sceglie, come dire, “a propria immagine e somiglianza”, qualcosa che ci deve assomigliare, ed è certamente un potente oggetto dell’immaginario sociale.