
Università di Pisa: viaggio-studio al Cairo per gli studenti di Orientalistica
Nei giorni scorsi, alcuni studenti del corso di laurea magistrale in “Orientalistica: Egitto, Vicino e Medio Oriente” dell’Università di Pisa, accompagnati dal prof. Gianluca Miniaci e da assegnisti di ricerca, hanno potuto seguire un programma di lezioni al Cairo.
Sì, qualcuno ritiene che la cultura si possa costruire anche soltanto attraverso la “strada preferenziale” della lettura, cioè soprattutto studiando su quell’universo meraviglioso – ed infinito, sì…perché lo è – dei libri. Nei libri c’è indubbiamente l’universo intero. E anche oltre. C’è la fantasia, c’è la poesia, c’è l’interpretazione della realtà. Però… Nonostante nei volumi di carta ci sia l’infinito, in realtà non c’è tutto. No, non c’è tutto. E i ragazzi della new generation – e parliamo di quelli che leggono, non di quelli che non amano leggere, sia chiaro – questa cosa la sanno bene. I ragazzi, gli studenti di oggi, cercano soprattutto “vissuti”, esperienze vere, incontri, perché l’esistenza che immaginano, il futuro che hanno davanti agli occhi, è una vita che tocca, non solo una vita che pensa. D’altronde, come dire… è talmente vicino, ad esempio, l’Egitto. Per quale motivo non sfiorarlo con le mani?
Cairo: l’esperienza dei ragazzi
Gli studenti erano, precisamente, quelli del corso di “Storia sociale e cultura materiale dell’antico Egitto”. E’ già da qualche anno che, alle lezioni frontali presso la facoltà, i docenti hanno affiancato attività seminariali da svolgersi non necessariamente in Egitto, bensì anche nelle più importanti realtà museali egittologiche d’Europa. Quest’anno, dopo le esperienze di Londra, Bruxelles e Amsterdam, è stata la volta del Cairo. Agli studenti è stato possibile visitare l’IFAO (Institut Français d’Archeologie Orientale), con la Biblioteca e il Laboratorio Tipografico, con macchine per la stampa dei geroglifici che risalgono agli inizi del XX secolo.
Il Museo Egizio: “curatori per un giorno”
La parte più emozionante, per i ragazzi, è stata certamente quella che si è svolta presso il Museo Egizio del Cairo. Per un giorno, gli studenti hanno potuto far qualcosa che, forse, mai avrebbero immaginato, ma che auguriamo ad ognuno di loro per il futuro. I ragazzi, a gruppi, hanno ricoperto il ruolo di “curatori”, progettando esposizioni strutturate interamente da loro, cambiando la disposizione delle teche di alcune sale, e immaginando nuovi pannelli e didascalie per l’illustrazione dei reperti.